



Una carena sviluppata su un progetto del mitico Tom Fexas, che può contare sulla funzione statica e dinamica dei suoi speciali tubolari, garantendo sorprendenti doti di stabilità trasversale e ottime prestazioni.
La Tornado ha un grande passato, una stirpe di barche leggendarie per l’eccezionale qualità costruttiva, la riconosciuta affidabilità in mare e le ottime prestazioni.
Classiche, eleganti, rispettose dell’ambiente con consumi estremamente contenuti. Imbarcazioni “open” cariche di fascino e di prestigio.
Dal 2016 la Tornado Yachts inizia un nuovo corso con Daniele Parisi, maestro d’ascia da tre generazioni e fondatore dei Cantieri Parisi.
Ma è nel 2020, con il varo del T-Rib48, un Maxi-Rib di 14 metri e mezzo, che la Nuova Era Parisi prende definitivamente forma, e dichiara la sua mission.
“Il Team è spinto da un’unica passione, quella per la nautica. La missione è ben chiara e lavoriamo unitamente per un unico obiettivo: costruire le migliori barche sul mercato e portare il marchio Tornado Yachts dove merita, varando yacht dal design eterno e con un livello di sicurezza, comfort e navigabilità mai visti prima”.
Daniele Parisi CEO Tornado Yachts









PAPAGNI



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DEVELOPMENT MANAGER
SONNINO
SORISIO





I primi anni settanta sono densi di altre prestigiose vittorie che accrescono il fascino del marchio Tornado.
L’indimenticabile scafo “yellow Tornado” salirà sul podio del prestigioso Wills Trophy condotto da uno dei principali protagonisti di questo sport in mare aperto: Vincenzo Balestrieri.
Medaglia d’oro in atletica leggera nel 1940 all’età di 14 anni, Vincenzo Balestrieri ha proseguito la sua carriera sportiva in mare vincendo 28 competizioni internazionali divenendo, al pari di Sam Griffith e Don Aronow, una vera leggenda.
Sue le vittorie alla Viareggio-Bastia-Viareggio nel 1970 e 1972, al Trofeo di Napoli sempre nel 1970, sono gli anni mitici del “black Tornado”.
Dall’esperienza nelle competizioni sportive, nascono le prime imbarcazioni per il diporto che riescono a coniugare comodità e performance unendo prestazioni di modelli nati per le corse ad uno stile classico e sempre attuale.
Siamo nel 1977, nel corso del Salone Nautico di Genova avviene l’incontro con Tom Fexas, una delle menti più geniali dello yacht design internazionale.
Si pensi, per dare corpo al genio di questo designer, che al momento della sua scomparsa, avvenuta prematuramente nel 2006, si contavano in giro per il mondo oltre mille suoi progetti in navigazione.
Da quel momento vedranno la luce il Tornado 39 Hawk, destinato al mondo delle competizioni, l’Eleven, il 44’ Express e il 45 piedi.
La passione per le competizioni, continua ad essere motore trainante del Cantiere di Fiumicino, era il 1991 quando, a bordo di un Tornado 38’, Adriano Panatta vinse la Venezia – Montecarlo, affascinante gara Offshore che si aggiudicò nuovamente nel 1997 a bordo di un altro Tornado, il 45’.
“Quella barca, dirà Panatta nel corso di diverse interviste, era stata costruita appositamente per la Venezia – Montecarlo dove espresse le sue qualità al meglio. Mi diede soddisfazioni incredibili, soprattutto nella prima edizione che davvero non dimenticherò mai. Ma la sua intramontabilità sta nel fatto che, pur essendo nata per quella gara, vinse ancora e tante altre volte in gare completamente diverse, come quelle di regolarità alle quali partecipai”. “I Tornado sono barche molto competitive, ben costruite in tutte le loro parti, con una concezione che mette al centro le qualità marine oltre che la potenza”.


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